In Magona: Il sentiero di Agilulfo

Il percorso parte dal vecchio mulino a vento, il luogo ci offre una stupenda vista sulla campagna di Bibbona e sulla Macchia della Magona. Da qui scendiamo e, attraversata la strada, si imbocca una via poderale che tra campi e uliveti ci porta sulla via bolgherese. Percorsa questa in direzione sud per circa un km Si svolta a sinistra sulla carrareccia che dopo alcune centinaia di metri si inoltra nel bosco per raggiungere “la Madonna dei Tufi”, una suggestiva immaginetta posta in una nicchia scavata nel “tufo”. (Questo luogo ci ricorda un’antica leggenda che narra del rapimento di una fanciulla di Bibbona ad opera di Agilulfo, un signorotto di origini longobarde detto lo “sparviero” che prima dell’anno mille terrorizzava la popolazione del luogo. Per intercessione della Madonna Agilulfo cadde da cavallo battendo la testa e la ragazza riuscì a fuggire rifugiandosi dai frati della Badia dei Magi. Questi, ritrovato il malfattore lo curarono e lui si convertì e divenne un sant’uomo). Da qui si fa una breve deviazione per cercare le rovine della Torre della Mirandola che si dice fosse appunto la dimora di Agilulfo. Ritornati sui nostri passi, proseguiamo il cammino
sulla via vicinale che tra vigneti e fattorie ci porta fino all'”Aratrone” Qui un grande aratro segna il confine tra le terre lavorate ed il grande bosco della “Macchia della Magona.

Tempo percorrenza
3.30 h
Lunghezza
2.40
Dislivello
salita 278 disc
Periodo consigliato
primavera, autunno, inverno
Equipaggiamento consigliato
scarpe da trekking, cappellino, acqua
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