il Corbezzolo

Il Corbezzolo – Via delle Rocce

Difficoltà variabile: poco impegnativo fino alla frazione di San Carlo;da San Carlo alla vetta del crinale (Buca del Serpente) impegnativo
Partenza: zona nord di San Vincenzo
(quartiere Acquaviva)
Arrivo: crinale ovest di Monte Calvi

Caratteristiche generali del percorso

Il percorso parte da San Vincenzo nord e si snoda inizialmente lungo la Valle delle Rozze immerso nella tipica macchia mediterranea composta prevalentemente da boschi di leccio, corbezzolo, quercia, cerro e frassino.
Il sentiero sale molto gradatamente fino a raggiungere il bivio in prossimità dell’abitato di San Carlo, dove, proseguendo verso est, si collega dopo circa 300 m ai percorsi n. 3 e n. 4 del Comune di Castagneto Carducci, quindi alla porta di accesso ai sentieri integrati dei comuni di San Vincenzo, Castagneto C.cci, Sassetta e Campiglia M.ma.
A destra il sentiero, dopo un breve tragitto, conduce al borgo di San Carlo, tipico esempio di villaggio operaio autosufficiente costruito dalla Società Solvay intorno agli anni ’30 del secolo scorso. Contraddistingue questo villaggio la tranquillità e il verde delle sue pinete a ridosso della macchia mediterranea che si estende per tutte le colline quasi senza soluzione di continuità fino a MassaMarittima. Attraversato San Carlo, inizia la parte più interessante del percorso che, rispetto al precedente tratto, muta completamente caratteristiche.
Inizia, infatti, l’ascesa del crinale ovest che porta alla Buca del Serpente a quota 420 m sul livello del mare da dove è possibile ammirare panorami straordinari che spaziano dal Promontorio di Populonia alle Isole dell’Arcipelago toscano. Anche la vegetazione cambia in maniera sensibile diventando, a causa del terreno roccioso calcareo, da arborea quasi arbustiva, con piante di dimensioni molto più piccole, come il ginepro, il lentisco, la ginestra, il leccio e il frassino.
Molto interessante anche la varietà dei fiori che nascono in questa area; fra tutti molto particolari sono i vari tipi di orchidee tra cui l’Orchidea selvaggia di Monte Calvi della famiglia delle Ginandre.
E’ facile capire che, in un ambiente così aspro e selvaggio mantenuto quasi inalterato nel tempo, anche la fauna è riuscita a proteggersi e riprodursi in modo abbastanza uniforme. Come in tutta la Maremma l’animale simbolo è il cinghiale, padrone assoluto, ma vivono numerosi anche caprioli, daini, istrici, volpi, molti tipi di uccelli migratori e stanziali come il colombaccio, la ghiandaia, il picchio verde, il pettirosso, il merlo e negli ultimi anni sono stati molto ricorrenti anche gli avvistamenti di poiane e falchi pellegrini. Questo territorio racchiuso tra i comuni di San Vincenzo, Campiglia M.ma, Castagneto C.cci, Sassetta, Suvereto e Piombino ha inoltre caratteristiche minerarie significative che lo rendono parte importante del sistema delle Colline metallifere. I minerali più abbondanti sono la calcopirite, la limonite, la galena argentifera e la cassiterite che permettevano in passato la produzione di rame, piombo, argento, ferro e stagno.
Il tracciato è disseminato, specialmente nella parte più in quota, di alcune grotte e voragini, debitamente segnalate e recintate, tra le quali le più interessanti sono la Buca del Serpente e la Buca del Grillo. La più importante come dimensioni è la Buca del Serpente che ha un diametro di circa 10 x 5 m e sprofonda in senso verticale per 95 m, quindi, con una inclinazione di 45° ovest, per altri 25 m.

Descrizione del percorso

Il quartiere Acquaviva di San Vincenzo è il punto di partenza (Ritrovo di fronte alla bacheca con la cartina esposta in prossimità della casa cantoniera Anas). Camminando verso est si percorre una strada sterrata sulla quale dopo 1 km troviamo il primo punto di appoggio per i cavalli in località Campo di Orlando. Dopo circa 1 km la strada si restringe a sentiero. Raggiunto il bivio adiacente alla cava Solvay, si può scegliere di proseguire per i sentieri di Castagneto C.cci e Sassetta (est), oppure girare a destra (sud) e, attraversato l’abitato di San Carlo, percorrere circa 500 m della strada comunale di San Bartolo verso San Vincenzo e, una volta giunti all’altezza del Residence “La Muccheria – Poggio ai Santi”, girare a sinistra (sud), e poi dopo altri 200 m ancora a sinistra (sud/est), per arrivare in breve tempo alla capanna-rifugio delle Terre Rosse, all’inizio della Valle dei Manienti. Proseguendo lungo il sentiero verso sinistra (est), il percorso si snoda lungo il fondo valle, dopo circa 2 km, all’altezza della Rocca di San Silvestro*, il sentiero gira repentinamente a sinistra (nord) e inizia la parte più impegnativa. Lasciato il fondo Valle, dopo circa 500 metri di salita con pendenze abbastanza importanti, si arriva alla Buca del Grillo per poi proseguire sulla destra (nord/est) verso il “Vallino” dove si trova un punto tappa con tavolo. Dopo si gira a destra (est) e il tracciato sale di nuovo, inerpicandosi verso la Buca del Serpente. Purtroppo, a causa della proprietà privata del terreno, il sentiero termina a questo punto e quindi si deve tornare indietro fino alla Buca del Grillo, dove, girando a destra (ovest), dopo circa 300 m il tracciato si divide: a sinistra (sud/ovest) si raggiunge la vetta del crinale dei Manienti e, con una discesa abbastanza agevole, dopo circa 1 km si rientra alla capanna rifugio Terre Rosse. Il percorso a destra (nord/ovest) rientra, invece, dopo circa 1km e mezzo nell’abitato di San Carlo.

Tempo percorrenza
3 ore da San Vi
Lunghezza
circa 10 km
Dislivello
max: 420 m
Periodo consigliato
tutto l'anno
Equipaggiamento consigliato
pantalone lungo, camicia a maniche lunghe, scarpe da treking, zaino leggero con k-way, borraccia, coltello a serramanico, corda leggera mt 4/5, liquido insetto repellente
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